martedì 19 febbraio 2013

Buon Compleanno Massimo!


Oggi Massimo Troisi avrebbe compiuto 60 anni…e invece…sono già 19 anni che se ne è andato.
Mi ricordo che il suo ultimo film “Il Postino” l’ho visto in Inghilterra, in versione italiana con i sottotitoli in inglese…una cosa molto rara che mi fece molto piacere.

Un altro film secondo me da ricordare, fra i diversi che ne fece sia come attore che come regista, è “Non ci resta che piangere” insieme a Benigni, uno dei film più divertenti che non mi stanco mai di rivedere, tanto da aver inglobato nel mio vocabolario alcune frasi del film come: “…ricordati che devi morire! … mo’ me lo segno!”, oppure “Grazie Mario!”, o ancora “Si paga? Sì un Fiorino!”
Ecco come Troisi cominciò a fare l’attore:
Comme aggio accumminciato a fare l’attore? Ecco... io ero ‘nu guaglione... ero andato a vedere un grande film. Si trattava di "Roma città aperta", chillo grande lavoro di Rossellini. Me n’ero uscito da ‘o cinema con tutte quelle immagini dint’ ‘a capa e tutte quante le emozioni dentro. Mi sono fermato ‘nu mumento e m’aggio ditto... "Massimo, da grande tu devi fa’ ‘o geometra".

Lo voglio ricordare con una poesia che Benigni scrisse dopo la sua morte.

Non so cosa teneva "dint'a capa",
intelligente, generoso, scaltro,
per lui non vale il detto che è del Papa,
morto un Troisi non se ne fa un altro.
Morto Troisi muore la segreta
arte di quella dolce tarantella,
ciò che Moravia disse del Poeta
io lo ridico per un Pulcinella.
La gioia di bagnarsi in quel diluvio
di "jamm, o' saccio, ‘naggia, oilloc, azz!"
era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz.
"Non si capisce", urlavano sicuri,
"questo Troisi se ne resti al Sud!"
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Hollywood!
Con lui ho capito tutta la bellezza
di Napoli, la gente, il suo destino,
e non m'ha mai parlato della pizza,
e non m'ha mai suonato il mandolino.
O Massimino io ti tengo in serbo
fra ciò che il mondo dona di più caro,
ha fatto più miracoli il tuo verbo
di quello dell'amato San Gennaro.