giovedì 8 maggio 2014

Un libro sospeso


Nei bar di Napoli esiste una tradizione, quella del “caffé sospeso”. Si tratta di un gesto molto semplice: il cliente paga 2 caffé, uno lo beve e l’altro lo lascia in sospeso al cliente successivo. Questa usanza del caffé sospeso, andata declinando nel tempo, era per dare la possibilità di bere un caffé, a chi non poteva permetterselo, trovandolo già pagato.

 “Era un modo come un altro per offrire un caffé all’umanità..." (E. De Crescenzo).


Da questa idea, da un po’ di tempo a questa parte, è nata in varie librerie d’Italia l’iniziativa del “libro sospeso”. Si tratta di comprare 2 libri, uno portarlo via e l’altro lasciarlo al cliente successivo, magari facendoci anche una dedica. 



A Pisa questa iniziativa si può trovare alla Libreria Fogola di Corso Italia, dove come sempre, ci sono delle ragazze gentili, sempre pronte a consigliarti e a dare suggerimenti per la lettura. 

Un libro sospeso (perché leggere fa volare…)

Ieri ho partecipato a questa bella iniziativa e ho lasciato questo "libro sospeso”: 


“The help” di Kathryn Stockett.

L’iniziativa del “libro sospeso” mi sembra una bella idea, soprattutto in periodi di incertezza come questo che stiamo vivendo, dove per molte persone, anche l’acquisto di un libro, spesso deve essere messo in secondo piano, per dare priorità ad altre cose…triste a dirlo, ma è così.
In questo modo, chiunque può entrare in libreria, chiedendo se c’è un “libro sospeso”, senza nessun obbligo di doverne acquistare altri e tornarsene a casa con un nuovo libro.

Diffondete l'iniziativa e partecipate se potete, per mantenere viva la lettura.



2 commenti:

Davide ha detto...

Segnalo che il caffè pagato ancora resiste. Ad esempio da Dolcepisa in Via s. Maria, con tanto di tabella esposta alla cassa con il saldo di eventuali caffè disponibili.

Daniela ha detto...

Il caffè sospeso mi è stato spiegato da una napoletana verace che lavora a due passi da Dolcepisa. Che sia stata lei a suggerire questa usanza?