martedì 8 novembre 2011

Nome di battesimo: Maria Luisa Ceciarelli


Un po’ di anni fa, mi comprai un libro intitolato “Sette sottane” di Monica Vitti.
Cos’è che mi spinse a comprare questo libro, fu la curiosità del titolo prima di tutto, il fatto che un’attrice come la Vitti, che sapeva far ridere per la sua tragicomicità, avesse scritto un libro piuttosto intimo e confidenziale dove si dava spazio alle cose poco conosciute e alle curiosità, anziché elencare la lista dei film interpretati o dei successi televisivi e teatrali.

Mi è venuta voglia di rileggerlo questo libro, spinta dal fatto che nei giorni scorsi Monica Vitti ha compiuto 80 anni, gli ultimi dei quali, passati lontani dal pubblico a causa di una malattia.

Ecco alcune curiosità, che ci mostrano una Monica Vitti più intima, con le sue paturnie, le sue paure e le sue fobie.

“Da piccola mi chiamavano Sette Sottane perché in Sicilia, dove vivevamo noi, non c’era il riscaldamento d’inverno e mia madre mi copriva di maglie, magliette, sottanine, vestitini e grembiulini. Non mi davano noia, anzi, ne ero orgogliosa e quando veniva qualcuno a trovarci dicevo: Vede, io ho sette sottane: una, due, tre, quattro…, mia madre non mi faceva mai arrivare alla settima perché diceva che era una vergogna tirarsi su le gonnelline”

La Vitti in questo libro ci parla di come le sia sempre piaciuto poco viaggiare,  tanto da rendere ogni sua partenza un vero trauma. Quest’ansia probabilmente le è stata trasmessa dalla madre, che organizzava partenze frettolose per sfuggire alle bombe in tempo di guerra, affrontando lunghi e scomodi viaggi in treno da una città all’altra. Dopo questi estenuanti spostamenti vissuti durante l’infanzia, avrebbe dovuto amare la rapidità e la comodità degli aerei, invece no…ne è sempre stata  terrorizzata, continuando a scegliere la via più scomoda per andare ovunque, trovando questa scusa: “Il tragitto può essere la meta, perché perderlo? Se non si sa cosa c’è tra un posto e l’altro, come si può decidere cosa vedere? Chi ci garantisce che è più bello il luogo di arrivo, che tutto il viaggio? Quante cose non si vedono andando in aereo!”

Inoltre confessa di essere una persona distratta e di avere un rapporto molto speciale con gli oggetti: perde tutto e dimentica molto (il periodo in cui scrive il libro è il 1993, è ancora abbastanza giovane, ha 62 anni; il presente in cui parla è ormai passato). Una volta ha perso perfino le scarpe che aveva ai piedi! Se le era probabilmente tolte perché le facevano male, poi qualcosa l’ha distratta e le ha lasciate lì. Appena un oggetto le piace più degli altri lo perde subito, come fosse una punizione, mentre invece ci sono alcuni oggetti di cui si sarebbe voluta disfare che le restano appiccicati senza motivo e alla fine finisce per amare anche quelli. E’ come se gli oggetti avessero un’anima e provassero dei sentimenti nei suoi confronti. Per non dimenticare, si era fatta un quaderno dove aveva scritto il posto di ogni cosa, ma poi ha perso anche quello … una dimenticanza quasi patologica.

Un’altra curiosità che racconta, è che a causa delle sue paure, spesso nei film ha avuto il supporto di  una controfigura, che per molti anni è stata Fiorella Mannoia, la quale proveniva da una famiglia di stuntman…chi l’avrebbe detto che poi sarebbe diventata la grande cantante che è ora.

Questi e molti altri racconti/aneddoti ci sono nel libro, dal rapporto con la famiglia, alla passione per il teatro, per il cinema, per l’arte, gli amori passati, l’amicizia, il tutto raccontato con leggerezza e quel tocco di ironia che non guasta. E' stata una piacevole rilettura.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

piacere Monica. Mi chiamo Asuka. Sto studiando lingua
Italiana all'università a Perugia. Vorrei tradurre il libro scritto
Da Monica Vitti in giapponese.perché sono ammiratrice di lei. Ma non sono riuscita a acquistare il libro"sette sottane" ovunque. Quindi se Le va, ci possiamo incontrarci a Pisa, e poi Potrei chiederLe di fammi coppiare il libro se ancora lo oriented?

Grazie per attentione!

Asuka

Monica ha detto...

Ciao Asuka,piacere. Possiamo metterci in contatto e metterci d'accordo. Se mi lascia un'email le posso scrivere.