venerdì 29 giugno 2012

“…questa minestra è fredda!”


Non si tratta di una lamentela per rimandare indietro il piatto al ristorante, ma è proprio come deve essere servito il gazpacho: freddo!
Il gazpacho è una tipica minestra o zuppa spagnola fredda, fatta con verdure crude tritate.
In passato era un pasto fresco e nutriente che i contadini portavano nei campi per alleviare la calura estiva, soprattutto in Andalusia, regione dove è nato; ora è uno dei piatti tipici spagnoli più conosciuti.

Si tratta di un piatto piuttosto povero molto cucinato in estate, perché dà una sensazione di freschezza immediata. Quando ero in Spagna mi capitava spesso di mangiarlo. Ecco la ricetta:

Ingredienti (per 4 persone):
-600 gr di pomodori maturi (tipo perini)
-1 cetriolo
-1 cipolla rossa di Tropea
-1 peperone verde
-1/2 peperone rosso
-100 gr di mollica rafferma
-1/2 bicchiere di aceto bianco
-50 ml di olio extra vergine di oliva
-1 spicchio d’aglio
-pepe e sale q.b.

Contorno:
-cetrioli a dadini
-cipolla a dadini
-crostini di pane tostato a dadini
-pomodori a dadini
-uova sode a dadini


Preparazione:
Ammollare il pane in una ciotola con ½ bicchiere di aceto e acqua. Pulire i pomodori, spellarli, togliere i semi e tagliarli a pezzetti. Pulire e tagliare a pezzetti anche le altre verdure (cetriolo, cipolla, peperoni e aglio). Mettere tutto nel frullatore aggiungendo l’olio in modo da ottenere un composto omogeneo. A questo punto aggiungere anche il pane strizzato, aggiungere sale e pepe q.b. e frullare di nuovo fino ad ottenere una vellutata. Mettere il gazpacho in frigo per qualche ora. Al momento di servire nei piatti, accompagnare con delle ciotoline in cui verranno messe le verdure tagliate a dadini, i crostini di pane e le uova sode. In questo modo ognuno guarnirà a piacere il gazpacho.

Quando penso a questo piatto, non posso non pensare ad un film del regista spagnolo Pedro Almodóvar del 1988, “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” dove la protagonista Pepa (Carmen Maura nella realtà)prepara un gazpacho un po’ “strano” … con del Tavor. Il film è una commedia surreale piena di sentimenti dove l’allegria non manca…da guardare gustando il gazpacho.


2 commenti:

Davide ha detto...

Per quelle strane dinamiche che, almeno in casa mia succedevano, c'è stato un periodo in cui l'estate si passava a produrre e consumare gazpacho. Vuoi per una evidente sovraproduzione di pomodori, un po' per il consiglio di un'amica, magari per il gusto di proporre una robina esotica agli ospiti, almeno un paio di estati sono state caratterizzate da grossi consumi di gazpacho, e vorrei tanto ricordare come lo pronunciava mia madre, notoriamente capace di distorcere qualsiasi vocabolo straniero, indagherò.
Poi, chissà se per crisi di rigetto o scarsità di materia prima, il gazpacho è sparito dai nostri orizzonti gastronomici, per rientrarci prima per merito di Almodovar e ora di Monica.
A questo punto, un esperimento andrebbe fatto... gazpacho party?

Davide

Monica ha detto...

...sono curiosissima di sapere come pronunciava "gazpacho" la tua mamma; poi per il gazpacho party, sai che sfondi una porta aperta!