martedì 29 marzo 2011

Suicidio nazionale


Il fine settimana scorso, insieme ad un gruppo di amici, sono andata a visitare alcuni luoghi mai visti prima, grazie alla Giornata FAI di Primavera. Il FAI rappresenta il Fondo Ambiente Italiano che ha permesso a molte persone di visitare luoghi, musei, monumenti, opere d’arte e paesaggi, sparsi in tutta Italia; infatti lo scopo di questa associazione è quello di salvaguardare, proteggere e far riscoprire i beni culturali e ambientali che rappresentano il grande patrimonio italiano.
 
In particolare a Pisa, abbiamo potuto visitare il Teatro Rossi, la Chiesa di San Giorgio a Porta a Mare e la Sala Storica della Biblioteca Universitaria nel Palazzo della Sapienza (dove c’era una mostra allestita in occasione del 150° dell’Unità d’Italia).

Come ho detto, non avevo mai visto prima i tre luoghi e devo dire che mi ha fatto molto piacere e tristezza allo stesso tempo. Piacere per aver scoperto altre cose di Pisa che non conoscevo, tristezza per il degrado e l’abbandono soprattutto del Teatro Rossi. Che peccato, uno spazio così bello ma inutilizzato per mancanza di fondi per la ristrutturazione; potrebbe essere un luogo di spettacoli e concerti...e invece è solo un luogo dove prevale l’odore di chiuso e dove l’intonaco dei palchetti cade a pezzi...mi fa veramente tanta tristezza... 

Speriamo che con il progetto nato nel 2009 dell’Associazione Amici degli Uffizi Pisani si riesca a recuperare questo bene patrimoniale che valorizzerebbe ancora di più la nostra città.

Parlando del FAI, non posso non ricordare un libro che è uscito a febbraio, di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo intitolato “Vandali. L’assalto alle bellezze d’Italia”.

Questo libro-denuncia, parla proprio della situazione di degrado e non curanza in cui si trovano le bellezze artistiche italiane (dal sud al nord al centro e nelle isole) dovuta ai tagli alla cultura che l’Italia sta subendo.
C’è qualcuno che pensa che “con la cultura non si mangia”... si mangia eccome... si tratta di valorizzare e conservare il nostro patrimonio storico culturale anche per motivi economici, per far risollevare l’economia e il turismo del paese.

Da una pagina del libro:
“Le uniche ricchezze che abbiamo, il paesaggio, i siti archeologici, i musei, i borghi medievali, la bellezza, sono sotto attacco. Un incubo culturale, un’angoscia economica. Eravamo i primi al mondo nel turismo: siamo precipitati per competitività al 28° posto. E il portale italia.it, costato milioni di euro, è 184.594° fra i siti web più visitati del pianeta. Una classe dirigente seria sarebbe allarmatissima. La nostra no. Anzi, la cattiva politica è tutta concentrata su se stessa. I suoi riti. Le sue risse. E si tiene stretti tutti i privilegi. Le sole auto blu costano due volte e mezzo l’intero stanziamento per i Beni culturali, dimezzato in 10 anni. E con le doppie pensioni da parlamentare e deputato regionale c’è chi prende 10 volte lo stipendio di un archeologo…”

E ancora:
“Perché il Paese con più siti Unesco “patrimonio dell’umanità” sta distruggendo la sua unica ricchezza: l’arte, la cultura, il paesaggio?”

...bella domanda... la ricchezza dell’Italia è proprio la cultura (intendendo il termine cultura in senso ampio, includendo i beni, la musica, il teatro...). L’Italia, per quanto piccola nel mondo, ha la più alta concentrazione di beni culturali. Gli stranieri che vengono in Italia da tutto il mondo, ci vengono per questo... non è quindi un suicidio non valorizzare ciò che abbiamo?

E per evitare questo suicidio nazionale, credo che bisogna imparare ad avere cura delle cose che ci circondano...non far finta che non ci appartengono... i beni culturali sono beni di tutti, ci raccontano la nostra storia.

Il FAI nel 2010 ha fatto un censimento per I luoghi del cuore permettendo agli italiani  di indicare secondo loro quali sono i beni più amati e importanti in Italia, che meritano di essere conservati per le generazioni future.

A Pisa (più precisamente nella frazione di Coltano), è stata segnalata La Stazione Radiotelegrafica Guglielmo Marconi che ha avuto il riconoscimento di “bene di valore storico ambientale” che merita di essere conservata e valorizzata.

E voi, quali "luoghi del cuore" indichereste?

Ringrazio Federico per la foto del Teatro Rossi.

3 commenti:

Lorenza ha detto...

Io non sono un'assidua frequentatrice di teatri, ma il teatro Rossi mi ha affascinato in modo particolare, chissà se un giorno potremo andarci, non grazie al FAI, ma per vedere uno spettacolo.

Lorenza

Daniela ha detto...

Purtroppo o per fortuna il territorio italiano è ricchissimo di siti di interesse culturale. Anche se i finanziamenti del ministero aumentassero considerevolmente non riusciremmo a restaurare le opere principali. Considerate poi che ogni volta che si scava x fare un parcheggio o una metropolitana vengono alla luce reperti archeologici medievali, romani o addirittura di epoca etrusca. In genere l'Italia si basa sul lavoro volontario degli studenti di lettere e di architettura. A me non sembra affatto giusto. Una soluzione potrebbe essere quella di costringere l'Europa a finanziare alcuni restauri, visto che paghiamo diverse tasse alla comunità europea. Il problema però sarebbe se tutti i finanziamenti vengono utilizzati x tale nobile scopo oppure se vengono deviati (come spesso succede) nelle tasche dei soliti furbi!!!

Unknown ha detto...

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