giovedì 12 maggio 2011

L’altra metà del mondo

Il pomeriggio di domenica 1° maggio, l’ho dedicato, insieme ad alcuni amici, a visitare la mostra che si tiene a Palazzo Blu a Pisa fino al 26 giugno, intitolata “Donne d’Italia. La metà dell’Unità”,  allestita in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

L’intento della mostra, è quello di raccontare la storia della costruzione della nostra nazione, dall’ Unità fino ai giorni nostri, vissuta attraverso le voci, le vicende e le azioni delle sue donne, spesso messe in secondo piano, ma non per questo meno importanti.

Le donne presenti in questa mostra, sono donne determinate che con la loro forza hanno contribuito a costruire la civiltà italiana, lottando per i loro ideali e facendo valere la loro identità femminile; alcune sono donne famose, come Anita Garibaldi, Maria Montessori, Rita Levi Montalcini, Nilde Jotti, Tina Anselmi, Grazia Deledda e moltissime altre, alcune sono donne anonime, ma che hanno contribuito attivamente alla costruzione della nazione, a fianco spesso degli uomini i cui nomi sono molto più noti.

Queste donne, hanno contribuito al progresso culturale, politico, lavorativo e civile dell’Italia; sono donne che rappresentano “l’altra metà” rimasta spesso nascosta e dimenticata, perché considerata quasi scontata e ovvia. La mostra allestita, non vuole dare per scontato niente, ma valorizza proprio la forza e l’impegno di ognuna delle donne rappresentate che hanno partecipato insieme agli uomini all’Unità del Paese.

La mostra è suddivisa in varie sale, in cui possiamo osservare fotografie di donne accompagnate dalle biografie essenziali, a ricordare il loro contributo importante per la società; inoltre troviamo immagini e filmati che raccontano l’evoluzione della moda degli anni passati, con particolare attenzione alle misure del corpo della donna, e a come, grazie alle misure, l’ideale di bellezza femminile durante gli anni è cambiato.

Nell’ultima sezione, ci sono vari schermi in cui vengono proiettate alcune interviste fatte a diverse donne facenti parte dello spettacolo, della scienza, della politica e dell’imprenditoria, alle quali è stato chiesto di lasciare un messaggio alle generazioni future;  il messaggio di base è per lo più lo stesso: non rinunciare ai propri sogni e alle proprie aspirazioni.

La mostra è interessante, perché oltre a farci vedere la crescita dell’Italia dal punto di vista femminile, ricordando donne ormai famose per le loro opere/azioni, ci ricorda anche tutte le altre donne “anonime” ma necessarie, senza le quali l’Unità dell’Italia non sarebbe stata possibile: è un tributo all’altra metà del mondo.

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